lunedì 1 febbraio 2010

OBECNI DUM – IL MUNICIPIO NUOVO Storia di un pianista



Il pianista guarda in basso

Osserva le sue dita plasmare le note

Tasti bianchi e tasti neri

In successioni che sembrano

Acrobazie

Di tendini e muscoli

Suona un Chiaro di Luna

Mentre sorge la luna

Sulle vie della città di nero velluto

Tra boccioli di luce e nuvole arancio

Intorno a lui crepita la folla

Voci che ripercorrono giorni, gioie, dispiaceri

E lui tutto accarezza con mani silenziose

Nei dolci sussurri

Del pianoforte

Noncurante delle mance

Dei camerieri, del fumo dei sigari,

Dei liquori, degli opali

Lui mesce un vino segreto

Il vino degli amori nascosti

I tradimenti e le colpe da espiare

Rinchiusi nelle celle segrete

Della musica

Accarezzano le labbra di chi beve

Di chi ascolta e di chi si abbandona alle parole

Si srotolano sui cristalli delle lampade

E affrescano le volte ceree del Cafè

Le note si fondono in sfumature dorate

Nella mia mente inebriata di storie

Mentre vivo, immersa l’anima nei tuoi occhi

E lui, che delle nostre anime tutto conosce

Chiude i suoi pensieri in un sorriso

Appena accennato

Sulle guance pallide

E prende i suoi applausi

Con un cenno del capo

Prima di distogliere ancora lo sguardo.



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